Genti percosse ed umili mortali,
da la sventura a la lor vaga fronte,
che spinte furo contra ad aspri mali
ch'a fronteggiar si credeano pronte.
L'onda funesta d’acque sue fatali
s'infranse contra 'l barcone di fronte:
strida e poi corpi tutti in spirti or tali,
ch’allor la barca sembiò di Caronte.
Per novo loco con speme nel core
le pover genti perdean di vista
quello natìo e ancor caro confine.
Per tali lutti il dolor non ha fine,
lo cor mio qui batte e qui s'attrista
e un fiore per lo mar lascio in onore.